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Hortus Nocturnus

Mostra di Martina Cioffi

A cura di spazioSERRA

Riflessione di Camilla Marraccini

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Visibile dal 30/05/2024 al 30/06/2024

Opening giovedì 30/05/2024 ore 19:00

Stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano

Hortus Nocturnus è la mostra site-specific di Martina Cioffi all’interno di suMISURA, la stagione espositiva in cui l* artist* selezionat* analizzano spazioSERRA, al contempo contenuto e contenitore, dove quotidianamente le stesse regole che lo costituiscono vengono enfatizzate, sfruttate, deformate, rimodellate e talvolta annullate. La mostra è visibile da giovedì 30 maggio a domenica 30 giugno 2024 presso la stazione ferroviaria Milano Lancetti.

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Cioffi si esprime attraverso un linguaggio plastico che combina scultura e installazione. La sua ricerca si sviluppa a partire dall’osservazione meravigliata della capacità trasformativa e resiliente degli organismi vegetali, che successivamente reinterpreta tramite una rilettura simbolica del paesaggio e del nostro indissolubile legame con esso. Il suo immaginario cerca di evocare un legame ancestrale con una natura potente, creatrice e feconda, ancora pervasa del suo incanto magico.

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L'hortus conclusus, il giardino recintato, sorgeva come un'oasi verde all'interno dei monasteri medievali, una sacra enclave dove la terra era custodita e curata con devozione. Confinato entro alte mura che lo proteggevano dal mondo esterno, era molto più di una semplice area di coltivazione: era un luogo sacro dove i monaci si dedicavano alla cura delle piante, sia per scopi alimentari che medicinali. Al centro, spesso, sgorgava una fontana, simbolo di Cristo e dell'acqua viva che nutre ogni forma di vita. L’hortus conclusus era un riflesso del paradiso perduto, dove la natura stessa pareva intessere le sue trame più segrete. 

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Cioffi trae ispirazione dal canone estetico dell’hortus conclusus, caratterizzato da ordine e misura, ma in Hortus Nocturnus la natura si libera dal dominio antropico e l’immagine e il simbolismo del giardino medievale vengono stravolti: se questo tradizionalmente rappresenta una natura composta e controllata dall’uomo, il giardino notturno di Cioffi intende ricordare, pur nel medesimo ordine, che l’onnipotente superiorità di cui la nostra specie si ammanta è solo un’illusione.

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Un susseguirsi armonioso di volte a sesto acuto definiscono i confini di uno spazio che ospita otto sculture fitomorfe realizzate in ceramica e ferro battuto. Una fontana centrale a ciclo continuo di forma ottagonale pare creata in pietra lavica. Forme, colori, atmosfere ci rimandano a un immaginario inaspettato, quello del buio: il ciclo di sculture si riferisce al mondo perturbante della natura notturna, oscura e misteriosa, ai fiori che sbocciano di notte, alle falene, ai pipistrelli, alle piante velenose, alle profondità ctonie. Scrive Camilla Marraccini nella riflessione che accompagna la mostra: “Basta uno sguardo per rendersi conto che i colori e le creature di questo orto notturno poco hanno a che fare con l'etica della geometria e la matematica del controllo. L'impeto visivo della vegetazione di ceramica e ferro, globulare e spigolosa, dai colori metallici e bipolari (bianco e nero), sprigiona un immaginario appartenente al mondo dell'inconscio. Che esse siano reali o metaforiche, le creature della notte abitano l'inconscio racchiuso (o forse rinchiuso) dell'Hortus Nocturnus di spazioSERRA”.
 

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EVENTI
15/06 ore 18:00 @ spazioSERRA

Talk di approfondimento della mostra insieme all’artista, Martina Cioffi, l’autrice della riflessione Camilla Marraccini e professionisti legati all’ambito della botanica e dell’orticoltura.
 

Martina Cioffi (Como, Italia, 1991) è un’artista visiva formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Si esprime attraverso un linguaggio plastico scultoreo e installativo. In particolare, dal 2020, si concentra sul medium ceramico con cui crea opere site-specific.
Tra le mostre in cui espone negli ultimi anni si citano: Diorama (2023) presso Platea (Palazzo Galeano, Lodi) a cura di Monti e Giacomazzi e tra le ultime collettive Daddovero presso la galleria Studiolo bureau cura di Valacchi e Di Mino a Milano (2024). Nel 2023 è tra i finalisti del premio E.ART.H (Verona) con una mostra curata da Treti Galaxie, ed è tra gli artisti selezionati del Premio San Fedele a Milano


Camilla Marraccini (Pavia, Italia, 1994) è una dottoranda in Analysis and Management of Cultural Heritage presso la Scuola Alti Studi IMT (Lucca). Dopo aver conseguito la laurea triennale in filologia e culture del mondo classico presso l’Università Statale di Milano, si è specializzata in Archeologia classica e critica d’arte presso l’Università di Bologna. 
I suoi interessi di ricerca vertono attorno alla rielaborazione, trasmissione e consumo di immagini e miti del mondo classico (greco e latino), attuati in diversi contesti letterari e figurativi: dal paleocristianesimo all’arte contemporanea in Italia. 

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