da un'idea di
Joykix e Rossella Moratto
Progetto espositivo da un’idea di Joykix e Rossella Moratto
con la partecipazione di Roberto Casti, Marco Cesari, Lucrezia Costa, Francesco Fossati, Joykix, Lorenzo Lunghi, Rebecca Mari, Matteo Urbani, Danilo Vuolo//Compostpunk, Vincenzo Zancana e le attivazioni di Agenzia X, Scuola Nomade, WURMKOS
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A cura di spazioSERRA
Testo critico di Deborah Maggiolo e Piermario De Angelis
Visibile dal 21/09/2023 al 27/10/2023
Opening giovedì 21/09/2023 ore 19.00
Stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano
Joykix (Milano, Italia, 1964), attivista della scena underground degli anni Ottanta e Novanta, è stato parte dei collettivi del Virus e dell’Helter Skelter di Milano e tra i fondatori della @shake_edizioni e della rivista Decoder. Dal 2008 si dedica anche all’arte visiva realizzando progetti che utilizzano fotografia, video e installazioni.
Rossella Moratto (Milano, Italia, 1965), attiva nella scena underground milanese degli anni Ottanta e Novanta, è una critica e curatrice indipendente. Dalla fine degli anni Novanta la sua attivitaÌ€ si eÌ€ concentrata sull'arte contemporanea. Cura mostre, progetti ed eventi e collabora con riviste di settore.
Entrambi sono fondatori e curatori dello spazio @Subplace a Milano.
Piermario De Angelis (Pescara, Italia, 1997) è critico e curatore indipendente. Dal 2021 collabora come writing contributor con diverse riviste di arte contemporanea, online e cartacee. È co-fondatore e attuale presidente dell’Associazione Culturale no profit Genealogie del Futuro.
Deborah Maggiolo (Milano, Italia, 1994) è curatrice indipendente, ricercatrice e co-fondatrice delle associazioni culturali Genealogie del Futuro e Sympoietic Society. I suoi interessi intrecciano ecologie postumane, politica femminista della cura e attivazione comunitaria in una (ri)lettura critica del presente. Ha proposto e coordinato progetti curatoriali ed editoriali; collabora con istituzioni e associazioni nazionali e internazionali.
Babylon è visitabile dall'esterno tutti i giorni negli orari di apertura della Stazione di Lancetti e attraversabile su appuntamento scrivendo a babylon.spazioserra@gmail.com
CALENDARIO DELLE ATTIVAZIONI
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21 settembre, ore 19.00
Cambio di Forma (Carta MAGIA), performance di Rebecca Mari
L’antennista, performance di Lorenzo Lunghi
7 ottobre, ore 16.00
Laboratorio agentivo di Compostpunk
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14 ottobre, ore 19.00
The Outsider, performance sonora di Roberto Casti
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15 ottobre, ore 15.00
Premio Dubito di poesia con musica 2023, ascolto pubblico dei concorrenti a cura di Agenzia X
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16 ottobre, ore 18.30
Decoding a Musa [Pratiche contemporanee e riflessioni sui nuovi orizzonti artistici dell'Intelligenza Artificiale], talk con Roberto Beragnoli, Alessandra Condello, Matteo Urbani
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19 ottobre, ore 18.30
Presentazione del libro Spazio comune. La città come commoning di Stavros Stavrides, in collaborazione con Agenzia X Milano, con Paola Zedda, Massimiliano Guareschi e in collegamento Stavros Stavrides
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21 ottobre, ore 16.00
Laboratorio agentivo di Compostpunk
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22 ottobre, ore 17.00
Workshop di WURKMOS
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27 ottobre, ore 19.00
Unknown, performance di Danilo Vuolo//Compostpunk
Babylon
Babylon è un progetto espositivo da un’idea di Joykix e Rossella Moratto proposto all’interno di unpostoIMPOSSIBILE, la stagione espositiva di spazioSERRA in cui l* artist* selezionat* astraggono la propria esperienza artistica da uno spazio fisico a un “altrove” incollocabile, attraverso un dialogo continuo tra interno/interiore ed esterno/esteriore. La mostra è visibile da giovedì 21 settembre a venerdì 27 ottobre 2023 presso la stazione Lancetti del Passante ferroviario di Milano.
Dopo Corpo a Corpo a Corpo #2, Volume XX e In accumulo o in sospeso ma in equilibrio, la struttura modulare a griglia ideata da Joykix e Rossella Moratto diventa lo scheletro di Babylon, un cantiere collettivo di ibridazione dove far coesistere le opere e le ricerche di artist* differenti. La struttura, essenzialmente porosa, entra in relazione con le opere, crea interferenze con queste e da queste viene contaminata e modificata a seconda delle necessità.
Babylon è una macchina scenica dalla doppia natura, opera e display, che si articola potenzialmente all’infinito. Babylon è la nuova Babele, dove la diversità non genera discordia, ma pacifica coabitazione: il nome si ispira anche a New Babylon, la città di Constant, della quale condivide idealmente lo spirito nomadico, l’adattabilità, l’attitudine ludica, l’espansione rizomatica, il disorientamento e, di conseguenza, la sorpresa, l’incontro con l’altro, lo scambio.
Babylon supera il concetto di opera-display per farsi spazio di commoning, laboratoriale e partecipativo, includendo modalità progettuali in corso d’opera che hanno luogo nelle sue articolazioni. Non c’è un esito finale, ma un continuo svilupparsi, contaminarsi e ibridarsi del lavoro tramite condivisione attiva e partecipazione inclusiva: il processo costitutivo si evolve nella continua negoziazione orizzontale ed egualitaria e gli interventi sono esiti di relazioni dinamiche tra l* partecipanti e tra quest* e la struttura. Oltre alle opere presenti all’interno di spazioSERRA, Babylon, nel corso delle settimane, andrà ad arricchirsi di azioni performative, momenti laboratoriali, accadimenti sonori. Tutti gli interventi sono accomunati dai temi ricorrenti che attraversano Babylon: natura, corpo e struttura, intesa come tecnica, pensiero scientifico razionale. Scrivono Piermario De Angelis e Deborah Maggiolo nel testo critico che accompagna la mostra: “Nella SERRA le alterità entrano in contatto, in un riconoscimento reciproco dell’interdipendenza delle identità. Forse anche l’edicola sottoterra è una geografia mentale: la soglia che congiunge, separandoli, e separa, congiungendoli, l'interno e l'esterno, in un gioco continuo di rimandi e rispecchiamenti, di influenze reciproche. Lasciando (ac)cadere, lasciando fluire, senza timore di distruggere confini per ridisegnarne di più porosi e accoglienti”.
La struttura di Babylon potrebbe essere un elemento omologante e invece favorisce la coabitazione del diverso, accoglie ciò che la contamina, si apre a direzioni divergenti e a nuove soluzioni che in lei proliferano ed è proprio questo a renderla un posto impossibile. È un oggetto vivo e attivo che abbassa sempre più la soglia dell'impossibilità realizzativa annullando le relazioni verticali e di potere. “Anche ora che transitiamo fuori dall’edicola siamo dentro l’organismo di Babilonia, attraversiamo la soglia tra noi e il resto, dimenticando qualsiasi distinzione, e ricordando ogni differenza”.