Mauro Campagnaro
A cura di spazioSERRA
Testo critico di Carlo Fiorini
Visibile dal 09/12/2021 al 06/01/2022
Opening giovedì 09/12/2021 ore 19:00
Stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano, e online su www.spazioserra.org/residere
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Mauro Campagnaro (Bassano del Grappa, Italia, 1977) consegue il diploma di Maestro d’Arte applicata in grafica e fotografia presso l'Istituto statale d’arte Michele Fanoli; attualmente è iscritto al corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Partecipa al programma di residenze artistiche OAK- Organic Art Kernel (Rufina, Firenze), espone al Cercle des Artistes di Saint Paul de Vence in Francia e si reca per un breve soggiorno in Finlandia meridionale presso il Centro d’Arte Taidekeskus Antares. A ottobre 2018 presenta l’installazione (Preludio) Luce d’ombra all’interno di Grande Guerra: uno sguardo obliquo presso il Museo etnografico di Valstagna. Con il collettivo DAMP si aggiudica la vittoria al contest Show and Tell di Arte Padova 2017. Espone alla X edizione di Segrete Tracce di Memoria per il progetto Peace Project (Palazzo Ducale-Genova).
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Carlo Fiorini (Bologna, Italia, 1966) si dedica al rapporto tra arte e nuove tecnologie, già nei primi anni ’90. Ha indagato la SciArt, la ricerca di un linguaggio che, utilizzando i metodi e le tecnologie dell’osservazione scientifica, è in grado (forse) di produrre rappresentazioni del mondo vincolate non solo alla verità ma anche all’estetica. Questa ricerca è giunta alla cura e alla realizzazione della mostra U.Mano. Antiche misure nuove civiltà, per il centro Arti e Scienze della Fondazione Golinelli di Bologna. Da due decenni Fiorini ha portato la sua ricerca di una sintesi personale tra tradizione e innovazione anche nella pratica del teatro, con la progettazione di scenografie e regie.
Residere
Residere è la mostra digitale e site-specific di Mauro Campagnaro proposta all’interno di venerazioneMUTANTE, la stagione espositiva di spazioSERRA dedicata alla trasformazione delle opere site-specific nel corso della loro permanenza. La mostra è visibile da giovedì 9 dicembre 2021 a giovedì 6 gennaio 2022 presso la stazione Lancetti del Passante ferroviario di Milano e su www.spazioserra.org.
Le opere di Campagnaro sono la catalogazione poetica delle fasi di una ricerca. La sua intenzione è quella di raccontare la storia e lo spirito dei luoghi servendosi di oggetti, servendosi di reperti come elementi parlanti di una storia in corso, autentiche impressioni di un rapporto che perdura tra la materia e il tempo, tra lo spazio naturale e la narrazione umana. Nei frammenti e nei lavori che presenta si nota la volontà di restaurare, di ricucire e di rinsaldare un rapporto, una relazione animista con la natura, attraverso linguaggi e pratiche delle origini.
Residère: lat. rimanere, restare, sedersi, trattenersi; radice della parola resíduus: residuo.
Residere indaga la presenza di territori rifugio per la diversità. Scrive Carlo Fiorini nel testo critico che accompagna la mostra: “Residere trae ispirazione dalla lezione di Gilles Clément, il giardiniere planetario, annunciata nel suo Manifesto del Terzo paesaggio, dove descrive il frammento indeciso del giardino planetario costituito dall’insieme dei luoghi abbandonati dall’uomo. Siti diversi per
storia e natura, dal comune destino di abbandono, essenziali secondo Clément perché luoghi di creatività biologica fondamentali per la conservazione della diversità. I luoghi dell’abbandono diventano i residui”. Osservare questi luoghi permette di creare un inventario dell’habitat, poi degli abitanti e infine anche dei possibili modelli di mutazione che si innescano.
Scrive ancora Carlo Fiorini: “Con adeguate strategie per limitare l’influenza della sua presenza, Mauro colloca nel residuo una camera con sensori per monitorare l’habitat in flagrante mutazione e le specie che lo popolano. Produce 3.035 minuti di immagini e suoni, percorre 306 km con 30.600 m di dislivello a piedi, da luglio 2020 a settembre 2021 esegue 34 diversi monitoraggi, svelandoci così ciò che si vede dopo aver smesso di osservare”. I video che ne risultano popolano il sito Internet di spazioSERRA e compongono la catalogazione di una mutazione, manifestazione di un sistema biologico ricco di imprevisti. Questa narrazione per immagini di un sito non antropizzato, percorso da corridoi ecologici, entra in dialogo e in contrasto con spazioSERRA, un luogo perfettamente inserito nel contesto metropolitano, dove i tragitti e gli spostamenti sono organizzati e ripetitivi.