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spazioSERRA è un luogo espositivo situato nella stazione del Passante ferroviario di Lancetti, a Milano. La posizione eterotopica e la particolare architettura di vetro permettono la fruizione costante delle opere, in genere site- specific. Nella precedente stagione spazioSERRA ha selezionato sei artisti per realizzare mostre personali incentrate sul tema dell’Horror Vacui. Per la prossima stagione espositiva, spazioSERRA bandisce un tema ispirato alla natura del luogo, cioè alla permanenza dell’instabile, alla capacità di dare vita all’opera d’arte finita e di cambiarne i connotati, di trasformare la forma e realizzare una mostra in divenire. La nuova rassegna di mostre di spazioSERRA sarà intitolata venerazioneMUTANTE.
La mutazione all’interno del nostro DNA ha permesso di evolverci da organismi monocellulari a specie che dominante, ma questo processo dura millenni e l’uomo non potrà mai vedere la sua forma mutata: è qui che entra in gioco l’arte, per perpetrare le immagini e le storie nel tempo affinché non se ne perdano le tracce. Tuttavia, con l’avvento di nuove strutture legate all’arte contemporanea, essa non ha più assolto a questo principio, ma anzi ha donato devozione e immagine alle cose e agli oggetti facendola diventare un’”arte espansa”. Il feticismo degli oggetti che compongono le opere è diventato, a sua volta, un culto, una venerazione, capace di donare ancora più valore all’opera stessa. spazioSERRA vuole portare alla luce della venerazione artistica non un’opera, bensì la sua mutazione. Realizzare un’opera che muti nel corso della sua esistenza vuol dire andare contro l’idea di stasi e di permanenza, contro l’idea di conservazione e restauro, contro l’idea di immagine e di icona. È un processo che si crea in itinere e che spesso non viene deciso a priori, ma la cui forma finale dipende dal caso. L’intento è quello di creare una visibilità continua e sempre differente, che giorno dopo giorno si crei e si ricrei, in un’ottica di mutazione legata alle diverse tecnologie delle metodologie artistiche.
Dalla carta alla cera, dal corpo al sonno, negli
ultimi cento anni gli artisti hanno realizzato opere
in costante mutazione: Marcel Duchamp nel 1919
realizza il Readymade infelice, un libro appeso
al balcone sfogliato e distrutto dal vento; Kurt
Schwitters inizia nel 1923 il Merzbau, un’opera
di dimensioni ambientali comprendente ogni
materiale, dai fogli agli animali e dagli oggetti
al gesso, che non ebbe mai fine; nel 1960
Jean Tinguely progetta la macchina che si
autodistrugge spostando ancora il concetto
di oggetto dell’arte; negli anni ’60 Dieter
Roth lavora con materiali deperibili, per lo più
di tipo alimentare, per far marcire e putrefare
l’opera; Orlan inizia negli anni ’70 una serie
di trasformazioni facciali che la porteranno
ad avere un aspetto sociale in continuo divenire;
nel ’91 Félix González-Torres invita gli spettatori
a prendere le caramelle che lui accumula in una
quantità pari al peso del compagno Ross malato
di AIDS; negli anni ’90 Janine Antoni lavora
a Slumber, una macchina per tessere una coperta
in base ai movimenti oculari durante la sua fase
REM; dagli anni 2000 Urs Fischer realizza sculture
di cera che si sciolgono dall’interno disperdendo
la propria forma originaria; e molti altri ancora.
Questi artisti rendono l’arte temporanea e senza
rappresentazioni fisse, dinamica e fluida.
Se il cambiamento è l’unica certezza della scienza,
l’arte dovrà necessariamente dimostrarlo.